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Dr House un novello oltre-uomo?

Leggevo avidamente un libello capitatomi tra le mani dal titolo curioso La filosofia del Dr House e il sottotitolo mi ha immediatamente colpito Etica, logica ed epistemologia di un eroe televisivo. Premetto che non guardo la televisione quasi per nulla, non per snobismo culturale, ma semplicemente perchè mi disturba vedere poste sempre le stesse questioni irrisolte. Ad ogni modo il punto essenziale del libro che ovviamente non ho potuto apprezzare a pieno non avendo visto la serie in tv, mi sembra quella che gli autori definisco iper-etica di House, che non può far altro che richiamare la la dimensione di House come oltre-uomo che tenta di superare il senso comune della morale applicando un principio semplice semplice: House non è interessato ai pazienti ma solo alle malattie, House vuole sciogliere la diagnosi, risolvere il caso.  A questo punto penso, ma è veramente possibile slegare malattia dall’ammalato? La malattia segue la biografia dell’ammalato e spesso la verità sta nella sua malattia. Insomma l’eroe Dr. House che vince sempre, mi innervosisce, ma ammetto, mi ha terribilmente incuriosito.

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3 thoughts on “Dr House un novello oltre-uomo?

  1. Credo che l’attrazione che spinge folle televisive verso il Dottor House (non lo amo neanche io ma, lo ammetto, mi inscuriosisce) stia nel suo essere un insoluto ossimoro vivente: la figura del medico che, in quanto tale, vive per aiutare l’altro e il suo totale misantropismo, macchiato di un super-io ipersviluppato. E’ talmente inspiegabile che lo continuiamo a guardare chiedendoci: perchè?!

  2. mari says:

    Vi scongiuro fratelli non credete a coloro che vi parlano di semplice entertainment, costoro che lo sappiano o no esercitano un vaneficio…

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