art, filosofia

I do not need a guide

Da qualche tempo mi sono imbattuto in un blog che sembra riscuotore un certo successo nell’ambito della ricerca artistica http://ineedaguide.blogspot.it, la sorpresa sta nel fatto che esista la necessità di una guida, una indicazione di gusto, nel mare magnum dell’arte.
Il logo stesso del blog, indica una direzione, ma la cosa che più mi infastidisce è il tentativo di credere veramente da parte degli autori di stare esprimendo una guida volta ad orientare il pubblico dell’arte contemporanea.
Il fatto di proporsi come guida, già di suo indica la presenza di uno spaesamento, di un perdersi, di un aver perso la bussola. Allora la domanda diviene sempre più urgente: come mai tutto questo spaesamenteo? Perchè sentirsi necessitati dall’ avere bisogno di una guida?
Siamo cosi incapaci di cogliere il gesto artistico da aver bisogno di qualcuno che ci indichi la strada della comprensione dell’arte?
La questione si fa complessa e molto spinosa.
Fino a qualche tempo fa, per avere un orientamento, si provava a far riferimento ai mostri sacri della Storia dell’arte. Eppure anche in quella maniera, si accedeva ad un sapere codificato attraverso l’analisi storica. Siamo proprio sicuri fosse anche questa la strada corretta?
Cosa ci rimane veramente una volta adottato questo metodo storiografico?

Io credo ci venga restituita una griglia di riferimenti, certamente utili ma spesso solo approssimativi, un insieme di indicazioni che hanno il potere di far emergere questo o quell’avvenimento, non tanto in virtù dell’intrinseca bontà del singolo artista, ma dell’interesse che lo storico mostra per il singolo artista.

Vengono semplicemente in questo modo tralasciati i cosiddetti artisti minori, che finiscono per perdersi irrimediabilmente tra le onde del mare limaccioso della storia scritta da alcuni uomini.

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2 thoughts on “I do not need a guide

  1. A. says:

    La questione è chiaramente molto dibattuta.
    L’approccio storico è figlio anche di una prospettiva filosofica. L’artista di per sè, all’altro opposto è figlio di un’altra prospettiva. Il dilemma del Novecento probabilmente: soggettivismo versus oggettivismo. Storicismo e analisi fenomenologica.
    In questo periodo sto studiando Bourdieu. Ti consiglio tantissimo la sua riflessione, che aggredisce questa alternativa provando a superarla.
    In particolare: Pierre Bourdieu. Le regole dell’arte. Genesi e struttura del campo letterario.

  2. Caro Antonio, ti ringrazio molto per lo spunto sempre intelligente. Conosco purtroppo poco Bordieu, lessi a suo tempo solo il bellissimo saggio La distinzione. Critica sociale del gusto. Annoto con piacere il tuo suggerimento. A presto.

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