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42 ore a londra ovvero brace brace

Meno di due giorni, tanto mi è bastato per realizzare una serie di cose semplici semplici che mi limito ad elencare in ordine sparso:

  • Il corso Creativity for business (600 british pound) è stato una cagata pazzesca: una falsa psicologa sui 50 ci racconta del lateral thinking come se fosse la scoperta del millennio, non contenta mi informa che da un breve test nella mia personalità predomina la parte destra ovvero la passionale ed emotiva…. ma va? sul serio? proprio non me lo sarei mai aspettato.
  • Quando non sai proprio che dire per promuovere un prodotto, limitati a narrare gli effetti strabilianti di un viral video, soprattutto se distribuito attraverso un social network, può fare dei miracoli assimilabili alla moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ad un tratto preso dalla disperazione ma opportunamente stimolato disegno in maniera rudimentale, visto che la mia capacità di disegnare si è fermata a quando avevo 7 anni, un albero che subito mi affretto a definire sadness tree, giusto cosi per vedere le reazioni della tipa, ad un tratto ho sperato invano che tirasse fuori almeno due tavole tratte dal Roscharch e invece niente….
  • Il massimo l’ho ragiunto in aereo quando un tizio capello lungo e barba sfatta palesemente gay inizia a parlare parlare parlare e io che amo parlare con la gente gli do corda, anzi mi diverto a rendere paradossali le sue affermazioni fino ad arrivare a posizioni assurde. Scopro che è il figlio di uno dei maggiori architetti italiani e sebbene abbia studiato informatica e non si sia laureato per diverse ragioni, lavora nello studio del padre anche se vorrebbe lasciare tutto e per 6 mesi attraversare il sahara a cavallo anche se non sa cavalcare. Vorrebbe tornare al baratto che gli sembra la forma più giusta di scambio, io ti do una bistecca di quelle belle pero, come quelle disegnate nei cartoni animati di tom e jerry e tu mi dai una mela, a quel punto un’idea mi tormetato, ma perche non scambiamo la mia casa in viale zara con la tua in corso vercelli?
  • Sulle vacanze si è aperto un mondo, a giugno ha fatto la rolex cup di vela, ma la cosa bella è che è cuoca pardon cuoco di bordo, e legato al timone ha dovuto cucinare con pochissimi mezzi un pranzetto di nouvel cousine, marmellata di cipolle fatta al volo con mare forza 6 e tramontana montante, con dell’ottimo pecorino di fossa dei colli senesi.

Io felice lo ascolto ma non troppo e sogno, immagino il mio letto comodo comodo in viale zara, peccato solo che stanotte opportunamente nascosta sotto il piumione non ci sia Marialuisa…..

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2 thoughts on “42 ore a londra ovvero brace brace

  1. i consigli dei “creativi” sono ESATTAMENTE come le tavole di Roscharch per gli analisti: se non ci vedi quello che dicono loro, sei spacciato!

    e comunque Corso Vercelli è sopravvalutato!

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