ah ah ah

Fino a quando non ti si presenta un leghista a cena

Cena con amici, chiacchierata piacevole fino a quando tra gli astanti emerge l’orrido vero: si, uno dei commensali è leghista. La cosa che mi incuriosisce molto è il fatto che è una persona con studi di livello decisamente alto. A tratti mi era sembrato anche intelligente, poi il disastro.
La conversazione ha preso dei toni accesi, io ho anche azzardato un mio sentito invito a visitare Napoli, ignaro dell’impostore malcelato.

Poi inizio a capire, mi fermo a pensare e taccio. Taccio perchè le ragioni dell’essere leghista mi sembrano solo il frutto di una paura a cui si tenta di dare un freno, di governarla. Orrore per il relativismo, necessità di ancorarsi ad un sistema di valori che onestamente a me sembra tramontato da un pezzo, individualismo esasperato, e orrore degli orrori distinzione tra agire pratico ed agire teoretico, ovvero costruzione di una panacea giustificazionista che tendenzialmente potrebbe coprire benissimo gli orrori di qualsiasi totalitarismo.

In fondo che ci vuoi fare ognuno prova a suo modo ad ancorarsi a qualcosa pur di dare una parvenza di senso alla vita. Lui ha deciso (parole sue) di inorridire tutte le volte che si reca a trovare il nonno al cimitero, per la piega che la contemporaneità ha preso.

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emotional landscapes

dopo

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art

Base magica

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Piero Manzoni utilizza un contrappunto volto a sovvertire in maniera definitiva la visione delle cose.
Non basta semplicemente costruire una solida Base del mondo capace di sorreggere la terra, non è sufficiente creare un supporto di legno su cui posizionare delle Sculture viventi, non serve a nulla firmare attestati di autenticità, utilizzare le proprie impronte digitali del pollice su uova sode da consumare durante una performance.

L’intento è diametralmente opposto, ovvero distruggere l’autorevolezza, annientare attraverso il rituale legale dell’attestato di autenticità dell’opera l’opera stessa. Un processo che è agli antipodi di una funzione fondativa di senso dell’artista. L’arte non ha alcuna prospettiva sul senso, si limita semmai solo a descrivere le pieghe della vita addensate esattamente come il caolino bianchissimo sulla tela.

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too much...

nel mentre

Oggi è scomparso Claudio Sinatti, maestro dolcissimo e di una gentilezza assoluta. Raramente ho conosciuto una persona cosi delicata, appassionata e seria. Nel mentre la sua bacheca su facebook diviene luogo di encomi funebri paradossali, qualcuno nei giorni precedenti lo invitava a combattere contro la malattia.
Mi domando come si possa pensare di combattere contro un nemico invisibile che domina il tuo corpo, che succhia via le risorse fisiche e mentali, come si può procedere con queste banalità?
Non moriamo perchè ci ammaliamo, ci ammaliamo perchè fondamentalmente dobbiamo morire, come ricorda giustissimamente M. Focault.

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