passato, storia

Castelseprio uno spaccato di storia tardoantica

A 40 km da Mediolanum si trovano i resti di quello che fu il Castrum Sibrium ovvero una fortificazione costruita per difendere la direttrice Como- Novara dalle incursioni barbariche presumibilmente durante il V sec. d. C.
Perchè suscita tanto interesse quello che si configura in effetti come un modesto avamposto delle truppe liminari dell’Italia tardo-antica?

Le ragioni sono molteplici, da un lato quest’insediamento si configura come un perfetto esempio di Clausurae Augustanae ovvero un insieme di fortificazioni aventi lo scopo di proteggere l’italia settentrionale dalle scorribande dei barbari con tanto di presidi fortificati e turres speculatoriae.

Dall’ altro c’è l’interessantissimo riutilizzo delle strutture pagane in una chiave cristiana, la basilica di San Giovanni Evangelista ad esempio riutilizza una torre difensiva trasformandola in un vero e proprio campanile già a partire dal VI d. C. sec.
A tutto questo si aggiunge il fatto che come si presume la fonte battesimale ottagonale sia opera dei Goti, spesso dediti al culto di Ario, la faccenda si fa ancora più interessante in quanto nuovamente si getta luce su un periodo storico intricato fatto di lotte interne della chiesa e prime eresie.

Una piccola curiosità mi ha particolarmente colpito infine, durante lo scavo di un pozzo presso la basilica di San Giovanni, è emersa una piccola testa di terracotta con un berretto di fattura orientale (frigio?) allora immediatamente ho immaginato che la testina fosse stata lanciata nel pozzo dopo l’uccisione dell’imperatore Giuliano l’Apostata (363 d.C) ultimo tentativo di tornare al paganesimo in un secolo in cui si consolida in maniera definitiva, come unica religione ufficiale, il cristianesimo come sancito nel 380 d. C. dall’editto di Tessalonica ad opera di Teodosio.

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