too much...

romanzo criminale ovvero il trionfo dello sceneggiato televisivo

il film di Michele Placido è fiacco, scontato e soprattutto piatto. Mima la storia della banda della magliana, accenna ad alcuni legami con fatti che hanno cambiato la storia del nostro paese, penso alla strage di bologna o al sequestro Moro, ma soprattutto al ruolo dei servizi segreti. Il tutto costruito con un impianto da fiction televisiva pura, a tratti sembra di vedere La piovra.

in alcuni momenti il film è patetico, penso al tentativo di una donna di redimere uno dei capi della banda attraverso l’arte, oppure allo pseudo capo dei servizi segreti che firma la sua lettera di dimissioni dopo la caduta del muro di berlino.

Il culmine è la scena finale con in cui si immagina cosa sarebbe stata la loro vita se quel ragazzino non fosse morto dopo lo scontro con il posto di blocco della polizia. L’idea scimmiotta a mio avviso l’eccelso Buongiorno notte di Bellocchio che si conclude con la suggestiva scena dell’immaginaria liberazione di Moro.

Placido procede per semplificazioni che finiscono per somministrare allo spettatore un cibo gia masticato, ed in quanto poltiglia ha perso ogni sapore e finisce per scendende giu senza lasciarci alcun gusto.

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